Legge sui Defibrillatori ferma al Senato

di Mario STIGLIANO

 

L’emergenza Nuovo Coronavirus ha spostato l’attenzione mettendo in secondo piano la legge sui defibrillatori. In Italia circa 60.000 persone ogni anno perdono la vita per arresto cardiaco improvviso e la diffusione dei defibrillatori aumenterebbe notevolmente la probabilità di sopravvivenza.

La Legge sui Defibrillatori è stata approvata lo scorso 30 luglio alla Camera ed è in Senato per l’esame con una serie di audizioni.

Il primo dei nove articoli della Legge è l’obiettivo nazionale di favorire la progressiva diffusione e l’uso dei defibrillatori semiautomatici e automatici esterni presso alcune sedi di pubbliche amministrazioni, infrastrutture e mezzi di trasporto oltre che presso i gestori di servizi pubblici.

Per favorire la diffusione dei DAE si prevede la concessione di contributi finanziari di 2 milioni di euro annui a decorrere dal 2020

Il programma prevede una diffusione prioritaria per quanto riguarda le scuole di ogni ordine e grado e incentivi da parte degli enti territoriali per le installazioni nei centri commerciali, nei condomìni, negli alberghi e nelle strutture aperte al pubblico.

Per quanto riguarda le società sportive, vengono estesi gli obblighi, già previsti dal Decreto Balduzzi, anche per gli allenamenti oltre che per le competizioni.

Si prevede, infine, che il Ministro della Salute, di concerto con il Ministro dell’Istruzione, promuova ogni anno, negli istituti di istruzione primaria e secondaria, una campagna di sensibilizzazione rivolta al personale docente e non docente, agli educatori, ai genitori e agli studenti, intesa ad informare e sensibilizzare sulle manovre di rianimazione cardiopolmonare e sull’uso dei DAE.

Il testo è in esame in commissione al Senato ed è in corso un ciclo di audizioni, l’ultima delle quali si è tenuta l’11 febbraio scorso.

Safety Focus – Anno VII – Numero 02 – 28 febbraio 2020