Corinaldo, le tre cose da sapere per non far confusione

di Mario Stigliano

 

Subito dopo la tragedia di Corinaldo sui social e sui giornali si sono scatenati i processi sommari sull’accaduto con scritti e commenti di “pancia”.

Vediamo le tre cose da sapere per non far confusione sull’accaduto e capire quali norme vanno rispettare.

  1. A Corinaldo era un concerto?

No! La serata programmata nella discoteca Lanterna Azzurra non era un concerto, ma la classica ospitata con un personaggio famoso che doveva cantare qualche canzone per poi andar via.

Solitamente l’artista fa la “doppia” in base alla zona, proprio come per Sfera Ebbasta che nel pomeriggio era a Milano alla Mondadori per la vendita dell’album “Rockstar”, in serata a Rimini nella discoteca Altromondo Studios per poi spostarsi a circa un’ora e mezza di macchina a Corinaldo alla Lanterna Azzurra.

  1. Perché non è stata applicata la Circolare Gabrielli ad un evento di questa portata?

A seguito di quanto accaduto a Torino, in Piazza San Carlo, sabato 3 giugno 2017 in cui migliaia di persone radunatesi per seguire la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid scapparono prese dal panico dopo un falso allarme, il Capo della Polizia – Franco Gabrielli – emanò a strettissimo giro, il 7 giugno, la Circolare n. 555/OP/0001991/2017/1 per la gestione degli aspetti di Safety e di Security nelle manifestazioni.

La Circolare ha un carattere preventivo con la finalità di valutare i rischi ed elaborare le misure di prevenzione, protezione e gestione delle emergenze sia sotto gli aspetti di Safety, quali i dispositivi e le misure strutturali a salvaguardia dell’incolumità delle persone, che quelli di Security, quali i servizi di ordine e sicurezza pubblica, al fine dell’individuazione delle migliori strategie operative.

Gli eventi a cui fa riferimento la Circolare Gabrielli possono corrispondere a manifestazioni di qualsiasi natura o finalità a prescindere dalla loro riconducibilità o meno a quelle per cui è prevista l’attivazione delle Commissioni Provinciali e Comunali di Vigilanza sui Pubblici Spettacoli. Pertanto, indipendentemente dalla loro tipologia e dall’affollamento le manifestazioni pubbliche per le quali si rende necessario prevedere specifiche misure di safety devono presentare particolari profili critici che richiedano un surplus di attenzione e cautela.

La Lanterna Azzurra essendo una discoteca risulta già agibile ex art. 80 T.U.L.P.S. attraverso la specifica Commissione di Vigilanza, pertanto per la serata in cui doveva esibirsi Sfera Ebbasta non necessitava di ulteriori autorizzazioni per la safety e la security degli avventori.

  1. La conoscenza del Piano di Emergenza avrebbe cambiato qualcosa?

Gli aerei non decollano se il personale di bordo non fa la “safety induction” sulle procedure di emergenza ai passeggeri. Quante volte accadono emergenze in volo che richiedono l’evacuazione dall’aereo? Forse pochissime e questo crea una bassa percezione del rischio nei passeggeri tant’è che molti sono distratti ad inviare gli ultimi messaggi prima di spegnere il telefono.

Ma se dovesse accadere e nessuno ha seguito la “safety induction” accadrebbe il caos più assoluto: tante persone, percorsi stretti, forse ridotta visibilità, numero di uscite limitate … ecco nella nostra mente stiamo già vedendo la tragedia.

Ed è proprio questo che accade quando il piano di emergenza non è conosciuto dagli avventori di un locale. La voglia di correre per salvarsi ed il caos sono il vero nemico. A Corinaldo chi è restato nel locale senza scappare si è salvato. Strano a pensarci, ma è accaduto proprio questo.

La conoscenza del piano di emergenza è fondamentale a tutti i livelli, dai dipendenti della struttura ai buttafuori che ricoprono dei ruoli attivi nella gestione dell’emergenza, ai clienti che devono solamente seguire le istruzioni.

Quanto accade – dopo l’emanazione della Circolare Gabrielli – nei concerti con i maxischermi che illustrano dove sono ubicate le uscite di emergenza e le procedure da seguire sono lo strumento più efficace nei luoghi affollati.

La conoscenza del Piano di Emergenza a tutti i livelli avrebbe potuto cambiare tutto quella notte!

 

Safety Focus – Anno V – Numero 9 Speciale – 18 dicembre 2018