Parapetti Provvisori, dall’INAIL il quaderno tecnico

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I parapetti provvisori sono Dispositivi di Protezione Collettiva (DPC) destinati alla protezione contro la cadute di persone e/o cose.

Sono costituiti da almeno due montanti sui quali vengono fissati il corrente principale, il corrente intermedio e la tavola fermapiede realizzabili con diversi materiali (legno, acciaio, ecc).

L’INAIL, con il Quaderno Tecnico “Parapetti provvisori”, ha redatto un’utilissima guida per la scelta, lìutilizzo, il montaggio e lo smontaggio dei parapetti provvisori, considerando che la riduzione del rischio caduta dall’alto nei cantieri passa anche attraverso l’adozione di questi ultimi sistemi.

Il Quaderno sottolinea che i parapetti devono essere utilizzati nelle lavorazioni “in cui c’è il rischio di caduta dall’alto e cioè nei lavori in quota (attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di caduta da una quota posta ad altezza superiore a 2 m rispetto ad un piano stabile) e nei lavori di scavo (attività lavorative che espongono il lavoratore al rischio di seppellimento e/o di caduta all’interno dello scavo ad una quota posta ad una profondità superiore a 2 m rispetto al piano di campagna)”.

Le norme tecniche di riferimento sono le seguenti:

  • UNI EN 795:2002 – Dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall’alto: Dispositivi di ancoraggio;
  • UNI EN 13374: 2013 – Sistemi temporanei di protezione dei bordi – Specifiche di prodotto, metodi di prova.

La tipologia dei parapetti indicata dalla UNI EN 795:2002, secondo la quale vengono divisi in tre classi in base alle prestazioni che soddisfano:

  • Classe A: 1, sostenere una persona che si appoggi alla protezione e fornire una presa quando la persona cammini a fianco alla protezione; 2, trattenere una persona che cammini o cada nella direzione della protezione;
  • Classe B: con le prestazione 1e 2 della classe A ed inoltre con quella di trattenere la caduta di una persona che scivoli o cada lungo una superficie inclinata;
  • Classe C: con la prestazione di trattenere la caduta di una persona che scivoli o cada lungo una superficie molto inclinata.

La scelta dei parapetti è, invece, coadiuvata dalla norma UNI EN 13374: 2013. Essa deve avvenire in relazione alle istruzioni contenute nel manuale fornito dal fabbricante e comunque tenendo conto di:

  • tipo di intervento da eseguire (costruzione, demolizione, manutenzione);
  • inclinazione della superficie di lavorazione da proteggere (piana, a debole inclinazione, a forte inclinazione);
  • tipo di struttura a cui si potrà ancorare il parapetto provvisorio (cemento armato, muratura, acciaio, legno);
  • altezza di caduta del lavoratore.

Tutti i componenti dei parapetti provvisori conformi alla UNI EN 13374 devono riportare le seguenti indicazioni:

  • norma di riferimento;
  • classe;
  • nome del fabbricante o del fornitore;
  • anno e mese di produzione o numero di serie.

È bene ricordare, infine, che i parapetti provvisori possono essere classificati anche in base alla metodologia di costruzione:

  • tradizionali: “costruiti in cantiere, in legno o in acciaio”. Sono molto diffusi in quanto il materiale necessario al loro assemblaggio è generalmente disponibile in cantiere;
  • prefabbricati: costruiti in fabbrica e assemblati in cantiere, generalmente in acciaio. Sono molto versatili per la possibilità di montaggio, con vari sistemi di fissaggio, su diverse tipologie di supporto e sono generalmente facili da installare.

 

Quaderno Tecnico INAIL – “Parapetti provvisori”: http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/intranet/documents/document/ucm_153626.pdf

 

 

Safety Focus – Anno I – Numero 04 – 29 Novembre 2014