Pubblicato dall’INAIL l’andamento infortunistico del settore tessile

Pubblicato dall’INAIL l’andamento infortunistico del settore tessile

di Silvia Nutini, Alessia Boldrini

Safety_FocusI dati pubblicati alla fine del 2014 da INAIL con riferimento al quinquennio 2009-2013 per ciò che concerne gli infortuni nel settore manifatturiero tessile, sono poco confortanti: se gli incidenti di natura lieve sono in calo (meno 38%), i casi mortali sono aumentati da tre nel 2009 ad undici nel 2013, sette dei quali da ricollegare al rogo nella fabbrica tessile di Prato (in cui morirono sette operai cinesi).

Due terzi degli infortuni sono avvenuti al Nord Italia, il che mostra la differente distribuzione del settore, maggiormente concentrato tra Lombardia, Toscana e Veneto nei territori di Como, Biella, Castel Goffredo, Prato, Vicenza, Empoli e Pesaro. Il settore impiega maggiormente la componente femminile, coinvolte spesso in incidenti alle mani, ma anche alla colonna vertebrale e alle caviglie.

Infine uno studio di tipo preventivo sul settore delle lavanderie industriali: a differenza delle lavanderie a secco, le prime vengono esercitate per conto di comunità quali ospedali, alberghi e ristoranti e comportano specifici rischi per l’apparato muscolo-scheletrico. Infatti la movimentazione di carichi, lo spostamento di biancheria sporca e consegna di quella pulita, nonché la stiratura e piegatura, sono causa di contratture, fratture, affaticamento. Si possono dunque leggere i suggerimenti dell’ente assicurativo per una corretta gestione dei pesi per evitare sovraccarichi e ridurre l’affaticamento muscolare.

Riferimenti:

http://www.inail.it/internet_web/wcm/idc/groups/internet/documents/document/ucm_161178.pdf

 

Safety Focus – Anno II – Numero 02 – 29 Gennaio 2015