La cintura di sicurezza avrebbe salvato Buonanno

di Davide SCOTTI

 

Una settimana fa moriva l’eurodeputato Buonanno in un incidente stradale dove tamponava su una super strada una auto ferma in corsia di emergenza. La notizia letta sull’ANSA mi aveva colpito perché nell’incidente moriva solo il conducente dell’auto, mentre restavano illesi la moglie del politico che viaggiava con lui e l’occupante della macchina tamponata. Ho quindi cercato le foto dell’incidente ed era incredibile come l’abitacolo fosse assolutamente integro. Era ovvio che con molta probabilità Buonanno non indossava le cinture.

Foto fonte Ilgiornale.it
Foto fonte www.ilgiornale.it

Ero talmente sicuro che avevo subito postato su Facebook un commento di denuncia. L’ho dovuto rimuovere per evitare facili strumentalizzazioni vista la portata del personaggio in questione.
Per giorni la stampa ha parlato di tutto tranne che di questo. Si è parlato di colpo di sonno, distrazione, malore e addirittura complotto. L’autopsia ha rivelato che non c’è stato nessun malore e che il decesso è avvenuto a causa dell’impatto con l’airbag.

Alcuni amici del politico hanno ammesso che Buonanno non indossava mai le cinture!!!
Quindi adesso lo posso scrivere.

E la domanda che ti faccio è: perché Buonanno è morto?

È stato vittima del solito modo di fare Italiano di pensare di essere al di sopra di ogni regola oppure ignorava le conseguenze catastrofiche di un airbag che ti esplode addosso alla velocità di 300km?

E perché i giornali non scrivono le cose come stanno?

E soprattutto, quante vite si potrebbero salvare se queste notizie fossero comunicate per quelle che sono?

A quanti effettivamente sarà arrivata la notizia che Buonanno è morto perché non indossava la cintura di sicurezza?

Credo che un evangelista della sicurezza abbia anche la responsabilità di osservare gli eventi e contribuire a raccontarli per quello che sono. Per questo abbiamo bisogno di creare nuovi ambasciatori della sicurezza anche nei media e tra i giornalisti. Vi lascio con una delle pubblicità più belle sul tema per dare seguito alle vostre riflessioni. Quando riusciremo ad avere questo tipo di comunicazione anche in Italia?

Safety Focus – Anno III – Numero 7 – 15 Giugno 2016