di Mario Stigliano
Negli ultimi mesi, la cosiddetta “patente a crediti” per le imprese che operano nei cantieri ha suscitato molta confusione nel settore, soprattutto tra piccole e medie imprese. Tuttavia, questo nuovo strumento, introdotto dal Decreto n. 132 del 18 settembre 2024, non deve essere frainteso come una misura di sicurezza diretta per i lavoratori, bensì come un aggiornamento nella verifica dell’idoneità tecnico-professionale delle imprese che operano in cantiere.
Che cos’è la patente a crediti e chi riguarda?
La patente a crediti non rappresenta una novità assoluta per il settore dei cantieri, poiché alcune grandi aziende utilizzano da tempo sistemi di qualificazione simili. Un esempio virtuoso è quello di Eni, che da anni attribuisce punteggi alle imprese con modalità simili a quelle introdotte dal nuovo decreto. Questo strumento diventerà obbligatorio dal 1° ottobre 2024 per tutte le imprese coinvolte in cantieri temporanei o mobili, ad eccezione di quelle in possesso di un’attestazione SOA di classe superiore o uguale alla terza.
In sostanza, la patente a crediti è un sistema di valutazione delle imprese basato su una serie di requisiti di idoneità tecnico-professionale. È richiesta non solo alle imprese italiane, ma anche a quelle comunitarie ed extra-UE che operano sul territorio nazionale, eliminando così possibili disuguaglianze di trattamento.
Come si richiede la patente a crediti?
Fino al 31 ottobre 2024, sarà possibile richiedere la patente inviando una PEC all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), utilizzando il modulo ufficiale disponibile nella Circolare INL del 23 settembre 2024. Successivamente, a partire dal 1° novembre 2024, le richieste dovranno essere presentate esclusivamente attraverso il portale online dell’INL, che consentirà di compilare facilmente autocertificazioni e dichiarazioni sostitutive.
Un dettaglio fondamentale da non trascurare è che entro cinque giorni dalla presentazione della domanda, l’impresa dovrà informare il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS), un passaggio che dovrà avvenire per iscritto e con firma per ricevuta.
Quali sono i requisiti per ottenere la patente?
I requisiti necessari per ottenere i 30 crediti iniziali non sono complessi. Le imprese dovranno dimostrare di possedere:
1. Iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA).
2. Regolarità negli adempimenti formativi previsti dal D.Lgs 81/2008, inclusa la formazione di datori di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori.
3. Possesso del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) valido.
4. Avere effettuato la valutazione dei rischi e prodotto il relativo documento.
5. Possedere un DURF (Documento Unico di Regolarità Fiscale) valido, rilasciato dall’Agenzia delle Entrate.
6. Nomina di un RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), ove previsto.
Gestione dei crediti e sanzioni
Il sistema della patente a crediti prevede che i committenti, i responsabili dei lavori e i coordinatori per la sicurezza (CSE) possano consultare la patente delle imprese direttamente tramite il portale dell’INL.
La gestione dei crediti segue regole precise: la decurtazione avviene in caso di inadempienze, mentre è possibile recuperare i crediti attraverso l’adempimento corretto degli obblighi. Le modalità di attribuzione, decurtazione e recupero sono riportate nel Decreto 132/2024.
Infine, è bene ricordare che il mancato rispetto degli obblighi legati alla patente a crediti può comportare la revoca o sospensione della patente stessa, compromettendo la possibilità per l’impresa di lavorare nei cantieri.
La patente a crediti, sebbene non sia un intervento diretto a favore della sicurezza dei lavoratori, rappresenta un importante passo avanti nella qualificazione delle imprese che operano nei cantieri. Le procedure sono chiare e, se affrontate correttamente, non dovrebbero causare problemi per le imprese già in regola con gli adempimenti di legge.
Safety Focus – Anno XI – Numero 22 – 30 settembre 2024